Classe 1985.
Nel 2005 inizia a vinifcare, traendo le uve da piccoli appezzamenti lasciati dal nonno Sandro, per un totale di 500 bottiglie all’anno.
Nel 2010 escono le prime etichette.
Dal 2015 opta per l’uso unico di lieviti indigeni.
Nel 2018 arriva a produrre annualmente 13.000 bottiglie, puntando su vini meno commerciali ma più personali.
Come l’ #Arneis, che viene trattato e vinificato come un Nebbiolo bianco, evitando sottrazioni e lavorazioni eccessive, rispettando il vitigno.
Oppure come il #Nebbiolo, che non deve per forza essere un vinone da invecchiamento.
Uno scambio equo e solidale, dico io, per innalzare le potenzialità dell’Arneis, e livellare lo scalino con il Nebbiolo.
Non fraintendete quando dice che per lui è #SoloVino
Per lui tutto questo è solo roero.
Grazie mille a Alberto Oggero, che oggi mi ha svelato con semplicità e chiarezza le potenzialità di questi vitigni!
Ottimi vini, ottimo welcome manager, Taxi!
Per visite: www.albertooggero.it