ABRUZZO, UNA TERRA FORTE E GENTILE

settembre 16, 2018 / Culture, Food, Living, Quotes, Travel, Vino, Wine

«…l’abruzzese si china solo a raccogliere la genziana…»

UNA PIEMONTESE IN ABRUZZO

Sono tornata pochi giorni fa dalle mie vacanze estive.
Niente Liguria, niente Toscana, niente estero quest’anno.
Ma Abruzzo.
Ebbene sì, quest’anno ho deciso di visitare una regione in cui non ero mai stata, da cui negli ultimi anni ero stata ispirata, e che mi ero appuntata di vedere al più presto.
In poche settimane ho prenotato viaggio (in treno) e hotel e sono partita alla scoperta dell’Abruzzo, una terra forte e gentile.
Non avendo grandi riferimenti e conoscenze su tale regione, ho deciso di seguire i consigli di amici, di optare per la zona costiera e marina, iniziando da Vasto (CH), spostandomi poi a Pescara e a Roseto degli Abruzzi, con una piccola tappa a Montepagano.
Essendo le mie vacanze, ho preso tutto ciò che mi arrivava dal viaggio senza organizzare più di tanto, ma vivendo a pieno ritmo questa terra.
Abruzzo, una terra fatta di mare, di montagna e di collina.
Una terra di enogastronomia.
Di scorci mozzafiato, di storia e di incertezze quotidiane.
Resilienza è la parola che userei per descrivere questa regione, che ha sofferto, che soffre ma che non vuole farsi sconfiggere dalle avversità della natura. L’abruzzese non lo darà mai a vedere, la sua fragilità. Questo lo rende uno scudo agli occhi del turista.
Ma come in tutte le cose, basta andare a fondo per capire la bellezza del suo sguardo.
Da qui anche il motto ”Abruzzo, forte e gentile’‘, coniato a fine ‘800 dal giornalista Primo Levi, dopo un viaggio in questa regione di contrasti: gli abruzzesi, come ho potuto constatare sono fieri della loro terra, della loro storia, forse ancora un po’ chiusi nella loro identità.

“V’a nella nostra lingua, tutta, in sé stessa, semplicità ed efficacia, una parola consacrata dalla intenzione degli onesti a designare molte cose buone, molte cose necessarie: e la parola Forza. Epperò, s’è detto e si dice il forte Abruzzo. V’a nella nostra lingua, tutta, in sé stessa, comprensiva eleganza, una parola che vale a comprendere definendole, tutte le bellezze, tutte le nobiltà è la parola Gentilezza. Epperò, dopo aver visto e conosciuto l’Abruzzo, dico io: Abruzzo Forte e Gentile. Epperò, dopo aver visto e conosciuto l’Abruzzo, ho detto e ripeto io: Abruzzo Forte e Gentile.”
Da noi, in Abruzzo, la gentilezza si mischia alla forza. Ma per forza si intende la resilienza, la capacità di resistere ai destini avversi”

(Primo Levi)

Quindi, ecco a voi il “mio” Abruzzo: lascerò parlare le immagini, perché panorami come quelli visti lì, non si vedono tutti i giorni.

VASTO

Sottolineando la mia assoluta ignoranza nei confronti dell’Abruzzo, faccio questo viaggio con gli occhi di una bambina in un negozio di caramelle: non perdo un fotogramma, scatto foto continuamente, riempio la gente di domande e cerco di capire la cultura locale.
I primi giorni, di pioggia, mi permettono di capire la visione della gente abruzzese.
Non potendo andare in spiaggia, giro e visito Vasto, chiamata dai locali “Lu Uaste”.
Da San salvo, dove soggiornavo io, vi è un comodissimo bus (N° 8 o n° 9) che arriva al centro della cittadina in neanche 10 minuti, dopo aver sorpassato l’area di Vasto Marina.
Vasto Marina è la tipica cittadina costiera sul lungo mare, con lunghe spiagge e locali dove passare serate musicali.
Da vedere ci sono sicuramente i famosi Trabocchi, costruzioni realizzate su piattaforme in legno che dalla costa si aprono sul mare con lunghi bracci, on reti da pesca.
Suggestivi, puntellano tutta la costa, detta appunto “Costa dei Trabocchi”. Su molti di essi, deliziosi ristorantini sorgono per regalare emozionanti serate enogastronomiche su panorami mozzafiato.
Il monumento alla bagnante, dai vastesi chiamato “La Sirenetta”, è un’altra tappa da raggiungere: sognante, con lo sguardo al mare, non si cura dei occhi altrui e continua nel suo silenzio ad ammirare il mare, pronta per il prossima tuffo.

Solo 2 fermate di bus separano Vasto Marina, da Vasto.
Vasto è un piccolo paesello di 40.000 abitanti circa, in provincia di Chieti a sud-est dell’Abruzzo, a pochi kilometri di distanza dal Molise.
Il centro cittadino, la parte più antica della municipalità.
Il nome attuale deriva probabilmente dal termine longobardo gasto da gastaldato, cioè la suddivisione del territorio durante la dominazione longobarda.
L’aspetto strutturale medievale della cittadina deriva da una ricostruzione dopo la distruzione longobarda e ne sottolinea il ruolo di roccaforte, data anche la posizione rialzata rispetto alla costa (circa 140 m sul livello del mare). Questa caratteristica permette alla città di godere di un belvedere sulla meravigliosa costa di cui fa parte il suggestivo Golfo di Vasto.
La famiglia D’Avalos la domina fino alla fine del 18° secolo quando viene proclamata Repubblica Vastese. Molti edifici storici sono infatti dedicati a tale famiglia nonché ex residenze signorili.
Arrivando in centro a Vasto la prima cosa che appare agli occhi è il bellissimo Castello Caldoresco, costruito in epoca marchesale nel 15° secolo, proprietà privata e di conseguenza non visitabile.

La Cattedrale appare poco dopo nella passeggiata verso il punto panoramico. Vestita in festa ne ho potuto ammirare la bellezza durante un matrimonio.

A pochi passi dalla Cattedrale ecco il Palazzo d’Avalos oggi dedicato a musei ed esposizioni culturali, grazie ai quali, circa due secoli fa, è stata conferita a Vasto la nomina di “Atene degli Abruzzi“.
Continuando sulla destra, passeggiando per vicoli caratteristichi e punteggiati da piccole attività commerciali e bar, si scende qualche gradino per giungere al punto panoramico della città. Si apre davanti agli occhi un paesaggi di cui non ci si può stancare mai!
La costa vastese, da Marina di Vasto a a San Salvo e oltre si vede tutta da lì. L’acqua del mare va dal verde al blu profondo, i colori di un pittore non renderebbero l’idea.
seguendo la passeggiata panoramica, sulla destra una moltitudine di vicoletti stretti e artistici, sui quali muri si possono leggere poesie, e ammirare decorazioni sulle gradinate.

Per un’amante della street art, come la sottoscritta, c’è da finire un rullino solo a fotografare tutto questo.

Di notte Vasto diventa ancora più suggestiva e romantica:la roccia degli edifici e di gran parte delle abitazioni viene illuminatadall’arancione dei lampioni. Il cielo è nero, il venticello accompagna chi passeggia lungo le piccole piazze e frasi d’amore sui muri mi strappano un sorriso malinconico.
La maggior parte dei giorni abruzzesi li ho trascorsi a Vasto: questo mi ha permesso di vivere anche la notte del 16 Agosto, notte in cui a Vasto Marina si fanno i fuochi d’artificio per festeggiare l’estate.
Vietato non guardarli dalla spiaggia! Verso le 23.30 la costa dei trabocchi si è riempita di giovani coppie, bambini, famiglie, gruppi di amici che con gli occhi all’insù ha goduto di uno spettacolo pirotecnico molto bello. Dopo di chè, tutti a berne una lungo i mille locali presenti lungo la spiaggia e colmi di gente.

PESCARA

In uno dei vari giorni grigi della mia vacanza abruzzese, decido di visitare Pescara, che dista circa 30 minuti in treno da Vasto. Ad attenderci c’è l’architetto D’Urbano (un nome, una garanzia, insomma), che abbinando a Pescara e avendone progettato molti palazzi, è la guida perfetta per visitare la città.
Città lineare, pulita, che in lontananza mi ricorda Torino.
Interessante il progetto di ristrutturazione del Mercato Coperto, cuore della nuova Pescara. Cosa mi stupisce di Pescara?
La street art ovviamente; con il fine di combattere i graffiti di bulli irrequieti, si è deciso qualche anno fa di dedicare le facciate del palazzo ai migliori writers della nostra epoca, ponendo come unico limite un tema da seguire: il cibo.
Una scoppiettante facciata pop è il risultato di questo contest.

ROSETO DEGLI ABRUZZI E MONTEPAGANO

A Roseto degli Abruzzi ho passato gli ultimi tre giorni di vacanza. Una tranquilla cittadina marina più a nord rispetto a Vasto.
Ottima accoglienza in hotel, ed incontri caratteristici con gente locale, che mi hanno strappato diversi sorrisi.

BERE E MANGIARE IN ABRUZZO

Chiudo in bellezza questo articolo indicando i luoghi in cui ho mangiato e bevuto meglio in questo viaggio abruzzese, sperando di stuzzicarvi l’appetito..

A Vasto si mangia. Tanto. E molto bene. E si beve ancora meglio.
Consiglio “La Votta Piene”, una trattoria dove gustare i piatti tipici abruzzesi: non a caso opto per le Pallotte cacio e Ove, e brindo con un ottimo Montepulciano d’Abruzzo.

Secondo consiglio “Le Terre di Maja”: un compaesano che si è trasferito a Vasto aprendo una locanda curata propendo cucina locale e ottimi vini. Assaggiato in tale occasione salsiccia nostrana e vellutata di patata in abbinamento ad un Cerasuolo d’Abruzzo 2016. Denis, l’oste è di una simpatia e cordialità estrema, ha saputo calmarci nonostante il terremoto avvenuto nel bel mezzo della nostra cena al ristorante.

A Roseto degli Abruzzi siamo rimaste affascinate da un ristorante ad angolo nel budello centrale, chiamato il Mercato Coperto.

Ho potuto degustare della buonissima pasta alla chiatarra con palle di carne e sugo, alla Lilly e il Vagabondo accompagnate ad un ottimo Abruzzo Passerina doc.

Perché un blog?

Ho deciso che il mio sito dovesse possedere una sezione più dinamica, in cui poter raccontare, in modo semplice, cosa rappresenta per me il mondo dell’enogastronomia e della comunicazione.
Attraverso i miei occhi, vi racconto gli eventi a cui partecipo, i vini che degusto, le conferenze più interessanti, i viaggi che organizzo, varie ed eventuali.
In questo modo, spero di avvicinarvi al mio mondo, attraverso le mie parole, e ricevere consigli, risposte, approfondimenti sugli argomenti trattati, direttamente da voi.
La bellezza del mio lavoro sta nella condivisione di idee, punti di vista, consigli, aggiornamenti. Vorrei metterlo i n pratica anche con questo blog.
Buona lettura!

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